RIPARTIAMO DA NOI!

È ufficiale. Il campionato non si giocherà.

Quello che a noi era già chiaro da mesi, cioè che con questa gravissima situazione sanitaria e con dei protocolli di sicurezza di fatto inapplicabili a livello dilettantistico, sarebbe stato impossibile e folle riprendere l’attività agonistica, finalmente è stato messo nero su bianco anche dalle autorità sportive nazionali e regionali, che si sono dovute arrendere all’evidenza dei fatti e ai dpcm del nuovo governo.

Per noi, che solo l’anno scorso abbiamo fatto il salto nel “calcio che conta” dopo anni e anni di militanza nel calcio amatoriale, è sicuramente una beffa, ma sappiamo anche che è giusto così, che la priorità adesso non è giocare a pallone ma uscire al più presto da questa emergenza sanitaria e sociale, cercando di difendere al contempo salute, reddito e diritti da un attacco senza precedenti.

Una beffa perché intorno al nostro progetto, sportivo e sociale, intorno a una squadra capace di restare stabilmente e inaspettatamente ai vertici della classifica al suo esordio in terza categoria, tanto da guadagnarsi il ripescaggio in seconda, si era creata un bella comunità, che si stava allargando di giorno in giorno, di domenica in domenica. Una beffa perché avevamo aperto da due settimane la nostra prima sede quando è scoppiata sta maledetta pandemia, che ha portato all’interruzione dello scorso campionato e all’annullamento di quello di quest’anno, ma che ha anche, e soprattutto, bloccato tutte le nostre iniziative politiche e culturali, tutti i momenti di aggregazione e socialità lontano dal campo che hanno contribuito a far crescere la nostra comunità.

Ma, nonostante le incertezze legate alla ripresa della stagione e l’impossibilità da mesi di rivedersi di persona tutti insieme, sappiamo che la nostra comunità non si è persa, che non vediamo l’ora che La Resistente torni in campo, che la nostra sede torni ad ospitare cene, feste e presentazioni di libri e che riprendano gli allenamenti con i nostri amici africani e il calcio in strada con i bambini.

Lo dimostrano i 130 soci e i tanti sostenitori che anche in un anno così difficile hanno contribuito a rendere possibile e sostenibile il nostro progetto e a farci guardare alla prossima stagione con meno preoccupazione. E lo dimostrano tutte queste bandiere attaccate ai balconi e alle finestre.

Perché, come cantava la Curva Est sulle note di una canzone di Mannarino, “questo è vero calcio popolare e sta svegliando la città!”.

Ripartiamo da noi! AVANTI RESISTENTE!